sabato 2 ottobre 2010

Consapevolezza

Molto spesso i nostri pensieri sono rivolti al passato(sofferenze, rancori, rimorsi, rimpianti) o al futuro(sogni ad occhi aperti, paure, ansie). Non ce ne rendiamo nemmeno conto di quanto questi pensieri siano radicati nel nostro stile di vita. Quelle che sono le nostre abitudini, opinioni, sono difficilmente modificabili, tantomeno eliminabili.  Questo costante pensare al futuro o al passato ci distoglie da quello che è il presente, e che è il, qui e ora. Il ritmo frenetico di vita,(imposto)  non consente di vivere il presente che ci circonda, che possono essere semplicemente le bellezze della natura, guardare la pioggia, annusare un fiore, il sorriso di un bambino, il canto degli uccelli.
Prendere consapevolezza di questo è un primo passo verso una vita vissuta nel presente, io sono qui adesso, rallentare la corsa a questa vita che così vissuta inconsapevolmente ci scappa via. La nostra vita, basa le sue fondamenta su certezze, abitudini, usanze, costumi, conformazione spirituale, ecc., modificare una solo di queste convinzioni immateriali, è come minare il terreno in cui poggiano le nostre fondamenta. La ricerca, la verità, la conoscenza delle cose è un'altro passo verso la libertà, la libertà di azione e non di reazione spinta dalle nostre credenze.
Tutto questo non  è facile, lo so, quando è successo a me, mi sembrava di stare come in una casa quando c’è una delle peggiori scosse di terremoto, come se improvvisamente il terreno mi franasse da sotto i piedi, come se all’improvviso fosse andata via la luce, ed intorno a me solo il buio, nient’altro che il buio. Qualsiasi cosa facevo ci sbattevo contro e mi facevo molto male, chiedevo aiuto, ma nessuno mi poteva o sapeva aiutare. Ero solo contro tutto e tutti, ma ho avuto la forza di resistere e un giorno vidi la luce che mi illuminò la strada della via ad una nuova vita, una vita di amore. Qualcuno potrebbe pensare ora che potrei prendere i voti per farmi frate o peggio gridare al miracolo, niente di tutto ciò. Solamente la consapevolezza che la società di oggi usa gli esseri umani per sopravvivere, paradossalmente è diventato più importante dell’uomo stesso. La cultura, la civiltà, le Chiese, erano state create per servire l’uomo, ma l’intero processo si è rovesciato, adesso è l’uomo che esiste per queste istituzioni. Tutte le Chiese hanno sempre ostacolato la ricerca della Verità. Hanno ceduto ad Essa, modificando i loro dogmi immodificabili, solo nel momento in cui si sono trovate con le spalle al muro e mantenere le proprie posizioni insensate avrebbe costituito una inaccettabile perdita di fiducia e di proseliti. Le Verità incontrovertibili delle Chiese sono state controvertite, dalle Chiese stesse, per salvare la faccia, tante di quelle volte da rendere decisamente ridicole tutte le organizzazioni religiose agli occhi di chi possiede almeno un minimo di buon senso. Solo una gran paura di guardare in faccia la realtà può indurre gli uomini ad essere ancora ingannati da tante bugie e finzioni. Non si dovrebbe adorare ne Gesù, ne Buddha, ma diventare un Cristo o un Buddha. Non diventare cristiano, diventa un Cristo. Nessuna Chiesa può contenere Cristo. Diventare cristiano vuol dire vanificare tutti gli sforzi compiuti da Cristo per farci comprendere la Verità. Ciò che importa è amore, compassione, autenticità, innocenza, tutto il resto, rituali, Chiese, verità precostituite è solo non senso. Perché il cattolicesimo? E’ come affermare l’inferiorità delle altre scelte. Cristo professava l’uguaglianza, non le differenze. Le parole del Cristo e di ogni altro saggio sono state pronunciate per favorire l’unione tra la gente e non irrazionali distinzioni tra cristiani, buddisti, islamici… dalle differenze può nascere solo odio. Le  Chiese dovrebbero abbattere le loro barriere dogmatiche e riconoscere come uniche verità universali l’amore e la consapevolezza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le vie del Signore sono infinite. E' la segnaletica che lascia a desiderare.