lunedì 23 maggio 2011

Paolo Barnard e Report

 Paolo Barnard è un giornalista freelance e saggista italiano.
Laureato in psicologia, ha dapprima lavorato come corrispondente estero freelance per molti fra i maggiori giornali Italiani tra cui La Stampa, Il Manifesto, Il Corriere della Sera, Il Mattino, Il Secolo di Genova e La Repubblica, per poi passare alla RAI, in cui è apparso per 14 anni partendo da Samarcanda nel 1991 in occasione della prima Guerra del Golfo; è stato uno dei fondatori nel 1994 della trasmissione Report (Rai 3), con la quale ha collaborato per dieci anni, per approdare infine a Rai Educational, da cui si è autosospeso in seguito alla vicenda della Censura Legale.
Negli anni in cui ha lavorato per la trasmissione di inchiesta, Report, Paolo Barnard ha trattato temi poco conosciuti al pubblico televisivo, esercitando con particolare fervore il diritto di cronaca giornalistico. I suoi reportage parlano di lobby della globalizzazione, del terrorismo internazionale e della situazione in medio oriente ("Perché ci odiano?", "L'altro terrorismo"), della new economy ("E-conomy"), del Fondo Monetario Internazionale  ("Un debito senza fondo"), della lobby dell'industria farmaceutica ("L'affare AIDS", "Killer AZT", "Il marketing del farmaco") e delle manipolazioni alimentari a scapito della salute umana ("Mangimi e diossina").

L'inchiesta "Little Pharma & Big Pharma" e il caso "Censura Legale"

Il Giornalista è autore di una controversa e discussa inchiesta contro la pratica del comparaggio farmaceutico, trasmessa l'11/10/2001 ("Little Pharma & Big Pharma") su Rai tre durante il programma televisivo Report di Milena Gabanelli. Nel filmato, Paolo Barnard denuncia la pratica attuata, secondo quanto da egli accertato, da alcune case farmaceutiche, consistente nella corruzione di medici di base (ma anche dei clinici ospedalieri) al fine di ottenere prescrizioni illecite di farmaci da esse prodotti. Mediante questa procedura illegale, il comparaggio, si causano gravissime ripercussioni sull' intera comunità, sulla salute dei cittadini e sull'efficienza del servizio sanitario nazionale.
Successivamente, il giornalista prosegue la sua collaborazione con report, fino al 2004. In quel periodo realizza altre inchieste che andranno regolarmente in onda.

Il 16 aprile 2004, Paolo Barnard, RAI e Milena Gabanelli vengono citati in giudizio da un informatore farmaceutico, ritenutosi danneggiato dalle rivelazioni fatte nel servizio, presso il Tribunale Civile di Roma.
Inizia così per il giornalista un'avventura giudiziaria che rischia di vederlo implicato in una possibile condanna per diffamazione e costretto al pagamento di ingenti somme per risarcimento dei presunti danni provocati e delle spese legali da sostenere. Barnard dà a quel punto per scontato che RAI e Gabanelli si uniranno a lui nella difesa legale, sostenendone le spese come sempre gli era stato assicurato, e tutelando assieme la validità dell'inchiesta che la stessa RAI aveva precedentemente approvato e persino replicato. Ma Barnard scopre dalla citazione in giudizio che, al contrario, RAI e Gabanelli non solo non lo difenderanno, ma addirittura si chiamano fuori da ogni responsabilità addossandone ogni parte al Barnard.
Barnard decide quindi di rendere nota la situazione in cui si trova, pubblicando nel febbraio 2008 una lettera aperta nei confronti della RAI di Report e di Milena Gabanelli. L'accusa è quella di essere stato tradito due volte di fronte alla causa civile che dovrà affrontare: primo fatto, RAI e Gabanelli ora lo stanno 'scaricando' come fossero estranei alla vicenda, e inoltre la RAI ha avviato formalmente un'azione di "messa in mora" nei suoi confronti, sfruttando una dubbia clausola del contratto da lui sottoscritto con RAI.

Cari amici,
sono Paolo Barnard, giornalista ex inviato di Report e scrittore (Perché ci Odiano ecc.), impegnato da molti anni nei temi che ci stanno a cuore. Queste righe sono un appello molto più che accorato, sono piuttosto un grido per ostacolare la rovinosa deriva nella quale la Società Civile Organizzata italiana* è franata, e di cui il terribile V-day di Beppe Grillo è solo l’espressione più visibile.
Sta accadendo che noi, la Società Civile Organizzata di questo Paese, ci stiamo facendo annullare dai metodi e dalle strutture di rapporto di alcune personalità divenute nostri leader, e dal fumo negli occhi che costoro sono riusciti a soffiarci. Continua a leggere......

"A volte il nemico marcia alla nostra testa"

domenica 1 maggio 2011

1 maggio 2111


Papà, oggi è il primo maggio, il computer mi ha detto che parecchi anni fa, il primo maggio era la festa dei lavoratori. Ma dimmi papà cos'era il lavoro?
Vedi caro molti anni fa i popoli della terra erano convinti che per vivere bisognasse procurarsi il denaro.
Cos'è il denaro?
Oggi abbiamo le macchine che fanno tutto al posto nostro e l'uomo ha solo il compito/dovere di controllare. Ma molto tempo fa erano gli uomini a fare tutto. Coltivavano la terra per avere il cibo da mangiare, lavoravano nelle fabbriche dove producevano di tutto,  costruivano  le case in cui abitare,  stavano in stanze di 4x4 metri che chiamavano uffici, costruivano dei grandi edifici che chiamavano ospedali dove curavano la gente che si ammalava molto spesso del lavoro che facevano. In cambio di questi che chiamavano lavori ricevevano del denaro, che serviva loro per curarsi quando si ammalavano, per comprare il cibo per vivere, o comprarsi una casa in cui abitare. L' uomo era convinto che più soldi guadagnava più cose poteva comprare. Il denaro che guadagnavano lo depositavano in edifici che chiamavano Banche. Le banche erano possedute da uomini molto potenti e senza scrupoli, i quali usavano i soldi di tutti i lavoratori per diventare sempre più potenti  e avevano capito che gli affari migliori si facevano con le guerre.
Guerre? Cosa sono?
C'è stato un periodo dove gli uomini di una parte del pianeta, possedevano tutta la ricchezza e una parte viveva in miseria e povertà, pensa che ogni 5 secondi un bambino come te moriva di fame. I paesi ricchi erano diventati tali perché avevano rubato tutte le risorse dei paesi poveri con la complicità dei governi che li amministravano. Ma se c'era qualche paese che non fosse d'accordo, andavano in quei paesi  con le armi e uccidevano chi si ribellava. Pensa che molta gente che viveva nei paesi ritenuti da loro stessi più evoluti, erano convinti che fossero guerre giuste. Per convincere la gente di questo, si erano inventati una guerra da combattere che loro chiamavano guerra al terrorismo. Pensa che nel 2001 hanno ucciso 3.000 cittadini americani con uno spettacolare attentato che hanno attribuito a dei terroristi, solo per convincere la gente che fosse giusto andare a combattere questi presunti terroristi.
Allora papà, se ho capito bene gli uomini di una volta lavoravano e si ammalavano, con i soldi che ricevevano in cambio si curavano, compravano il cibo, una casa.......... se gli rimanevano dei soldi li mettevano nelle banche per finanziare le guerre dove gli uomini  si uccidevano tra di loro. Ma è stupido!
Si figliolo è molto stupido, essi erano convinti però di essere nel giusto, perché governi ed istituzioni di quei tempi, anche religiose, avevano un potere enorme nelle menti delle persone. Ma era il tempo nel quale la gente usava solo il 15% del loro cervello.
Certo però che erano proprio dei primitivi questi uomini. 
Ma come hanno fatto a cambiare fino a diventare come siamo ora?

Agli inizi del secolo scorso nacque un movimento che aprì gli occhi ma soprattutto le menti delle persone, liberandoli dai fantasmi del passato ai quali erano incatenati. Scoprirono quali fossero i veri valori della vita, smisero di lavorare in cambio del denaro e subito ci fu l'abbondanza di tutto e per tutti. Scoprirono il vero significato delle parole Amore, Solidarietà, Pace, Pace tra i popoli ma soprattutto la Pace interiore. I soldi non furono più usati, crollarono le banche e con loro tutti i potenti della terra portando con se il sistema finanziario creato sul lavoro e i soldi degli altri.
Ma cos'è questo rumore...... che cavolo...... ah! E' la sveglia mi sta dicendo che è ora di andare a lavorare. E' stato solamente un sogno.   


Buon primo maggio a tutti.