venerdì 17 luglio 2009

Le Convinzioni

Le notizie di rilievo oggi nei vari tg sembra siano state quelle del calendario della Basso e quella della frattura di Benedetto XVI.
Oggi voglio scrivere delle convinzioni che ogni individuo possiede.
Comportarsi così è sbagliato..... certe richieste sono immorali.... gli uomini sono tutti..... un figlio, fino a quando vive in famiglia deve stare alle regole.... Quante volte avete detto o sentito queste frasi. Sono solo alcuni esempi delle convinzioni radicate nella mente di ogni persona, sono a volte così radicate da generare dei veri e propri miti, che ne influenzano il comportamento e ogni decisione. Nascono da un tipo di educazione o da una esperinza di vita, formando un determinato modo di pensare. I miti non sono altro che una convinzione personale di come un comportamento dovrebbe essere. Si tramandano da padre in figlio, dai nonni, fratelli, da chi ci sta vicino, o da gruppi sociali. Vi sarà capitato di confrontarvi con qualcuno con una idea diversa dalla vostra o di scandalizzarvi per il comportamento immorale di qualcuno. Ma si sa che quello che è giusto per uno, può non essere giusto per l'altro. Una esperienza positiva o se siamo felici confermerà che la convinzione che possediamo sia giusta. Una esperienza negativa o se abbiamo un malessere ci confermerà che la nostra convinzione sarebbe stata comunque giusta, e crea in noi una frustrazione per non essere stati in grado di imporre la nostra idea o di eliminare il malessere. Sembra paradossale, ma più tentiamo di eliminare il malessere e più ci irrigidiamo sulla nostra convinzione alimentando il nostro malessere. Ogni volta che avremmo una delusione amorosa, di fiducia, o che entreremo in contrasto con idee diverse dalle nostre, ci sforzeremo di portare dei cambiamenti, con la convinzione di avere la soluzione giusta e unica. Questa situazione viene chiamata dai studiosi sindrome da utopia. Modelli di pensiero dunque che assumono un significato di giustezza, di valori e verità assoluta. I miti ci spingeranno verso una visione utopistica del mondo, la visione ideale e illusoria di come le cose dovrebbero essere. Ogni cambiamento delle nostre idee personali verrà vissuto come sbagliato, contrario ai nostri principi, ai nostri valori, alla nostra morale. Per una sorta di pigrizia mentale, portare dei cambiamenti alle proprie convinzioni, comporterebbe un apparente disequilibrio, perchè sarebbe come tradire l'eredità culturale dei propri cari. Alcune convinzioni potranno sembrare nobili, ma quando l'imposizione diventa difficile o irraggiungibile entrando in contrasto con idee diverse, genera nell'individuo sofferenza e malessere. Il mito puo diventare un vero e proprio parassita mentale quando acquista un valore assoluto, non modificabile, impedendoci di entrare in contatto con gli altri, e non ci permette di capire che il nostro è solo un modo possibile di intendere la vita.
Certi danno la colpa agli altri dei propri insucessi e della loro sofferenza.
Altri colpevolizzano e si sentono delusi di se stessi, non considerando che la loro incapacità sta appunto nella meta che si sono posti, una meta utopistica e quindi irraggiungibile, trovandosi di fronte a un problema che loro stessi hanno creato.
Nella vita di coppia, i miti possono alle volte diventare un vero e proprio terzo incomodo, in grado di allontanare o di renderli infelici.

In ultima analisi, per fare un esempio di come anche la pubblicità rafforza le nostre convinzioni di come dovrebbe essere, secondo certi modelli.

Da un mese circa, nella zona di Brescia sono comparsi dei manifesti pubblicitari come questi della foto.Tutti si sono chiesti chi ci fosse dietro questi manifesti destanto al massimo curiosità. Nessuno si è indignato, scandalizzato, nessuno l'ha ritenuto immorale, nessun contrasto con le proprie convinzioni o valori.
Pensate solo per un istante, a cosa sarebbe successo se fossero stati affissi dei manifesti come questo "Allah akbar" (Dio è grande)



Saluti a tutti.

Nessun commento: